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Le indennità di invalidità più importanti presenti in Italia nel 2022

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Written by Redazione

In alcuni casi, le persone meno fortunate hanno diritto ad alcuni ristori per rendere, perlomeno dal punto di vista economico, meno complessa la quotidianità di tutti i giorni. Certo, in molti casi si tratta di importi insufficienti per poter sanare una situazione fortemente disagiata dal punto di vista fisico, come testimoniano le numerose discussioni presenti nel dibattito pubblico del nostro paese.

Indennità di accompagnamento: tutto ciò che c’è da sapere

Nella speranza che queste indennità vengano elargite in misura sempre maggiore, magari valutando con maggior attenzione ogni singolo caso tramite le autorità preposte, scopriamo assieme quali sono le indennità d’invalidità più importanti presenti nel nostro paese. Partiamo da quella che, con ogni probabilità, è la più nota alla maggior parte dei cittadini italiani: la indennità di accompagnamento.

L’assegno di accompagnamento, a differenza di altre forme di sostentamento analoghe, viene erogato anche a quei soggetti che hanno superato l’età pensionabile. Per ottenerlo, altra sorta di “unicum” nel panorama italiano, non è necessario presentare alcun modello relativo al reddito percepito.

L’erogazione, infatti, è subordinata al fatto di essere cittadino italiano; per i cittadini extracomunitari, invece, è indispensabile che la presenza sul territorio italiano sia continuativa da almeno 12 mesi. Il pre-requisito essenziale, però, è la presenza di un’invalidità totale o civile al 100%, il richiedente, quindi, dev’essere non autosufficiente.

Pensione di invalidità: è possibile ottenere gli arretrati degli ultimi dieci anni?

Un’altra forma di sostentamento particolarmente famosa, è la cosiddetta “pensione di invalidità”. Essa viene erogata, al pari della pensione ordinaria, per tredici mensilità durante il corso dell’anno. A differenza dell’indennità di accompagnamento, in questo caso è indispensabile soddisfare alcuni requisiti di tipo economico, oltre i quali non è possibile ottenere questa agevolazione.

Oltre a risultare inabili lavorativamente al 100% (anche temporaneamente), la pensione d’invalidità viene erogata solo nel caso in cui il reddito personale non superi €. 17050,42 annui, che scendono ad €. 5010,20 quando l’invalidità è parziale o il beneficiario dell’assegno è un minorenne. Gli importi, per quanto ovvio, variano in base alla tipologia di invalidità riscontrata, ma per quest’anno ammontano ad una media attorno ad €.290,00 mensili.

Negli ultimi mesi, però, esiste la possibilità di poter ottenere gli arretrati degli ultimi dieci anni. Questa agevolazione spetta ai cittadini italiani con un’invalidità conclamata del 100% compresi nella fascia d’età tra i 60 e 70 anni. Anche nel caso degli arretrati, l’ottenimento dell’agevolazione è perseguibile solo al soddisfacimento di alcuni requisiti economici.

Il pensionato single dovrà dimostrare di disporre di un reddito non superiore ad €. 8469,63, mentre il coniugato potrà richiedere il benefit solo se il reddito complessivo non vada oltre €. 14447,42.

Indennità accompagnamento chemioterapia: quando può essere erogata

Un’altra importante forma di sostentamento riguarda tutti quei soggetti che si trovano costretti a combattere con forme tumorali, casistica, purtroppo, che riguarda – direttamente o indirettamente – una vasta fetta di cittadini italiani. Questa indennità può essere erogata anche in forma temporanea, andando a coprire l’effettivo arco temporale in cui la persona malata ha diritto a questo sostentamento economico.

Non tutti i malati oncologici, però, hanno diritto ad ottenere questa indennità. L’accompagnamento, secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, è elargito in favore di tutti quei soggetti impossibilitati a deambulare correttamente senza l’ausilio perpetuo di un accompagnatore, ovvero necessitano di assistenza continua da parte di un soggetto terzo.

Non è poi così raro, infatti, che le cure chemioterapiche comportino, anche solo temporaneamente, la compromissione delle attività motorie. La richiesta di questo sussidio dev’essere compiuta allegando, oltre alla domanda, da un certificato medico, che verrà valutata da una commissione medica: spetta a quest’ultima, infatti, stabilire se la persona malata ha diritto all’indennità di accompagnamento chemioterapia.

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